PERCHE’ NON HO SAPUTO FARMI AMARE? (MARZO 2025)
E così non mi è stato dato di poter amare,
quanto meno la maggiore dei miei due (ex)
nipoti(ni) diretti, anche se un dì proprio Lei
si lamentò (con me) di quanto difficile fosse
il mio rapporto con la sua bella mammina,
sebben unica figlia mia!
Ci son troppe, mille occasioni in cui mi si
riaprono le ferite infertemi per mai poter
essere rimarginate!
E’ appunto l’infrangimento di un mondo
affettivo fragile e vulnerabile che riaffiora
pertinace non solo nella mia memoria…
Forse l’unica cura è nel mettere in poesia
questa straziante sofferenza, nel saperla
esprimere per via della parola?
È francamente dura l’esser discriminati,
non poter neanche più parlarsi con chi
avrebbe dovuto perpetuare la reciproca
sfera affettiva ed è chi più può farti soffrire,
senza che io riesca a capir bene il perché?
Chi sempre vorrebbe arrivare a capire,
in realtà non sa capire proprio il senso
enigmatico di quella apparentemente
insensata sofferenza, senza senso, sz
essenza, ontologicamente vuota. Sol
se si riuscisse a superarla, riempiendo
di senso altro la propria vita fatta di
tant’incontri: ‘non avendo più un mio
mondo, posso avere tutto il mondo’
(proviamo a consolarci…).
Il cerchio si chiude: imparare a sapersi
amare, a riconciliarsi con sé stessi, non
cadendo più in grave depressione fino ad
arrivare alla volontà di suicidio per non più
soffrire, per il resto della vita che ci rimane!
La sintesi è: passare a miglior vita in questa
vita, senza più coltivare quei sensi di colpa
inculcati da chi a sua volta ritiene d’averti
capito, mostrificandoti a vita. Meglio lasciar
perdere chi, con tipico processo proiettivo,
vuol farti credere d’essere il peggio del peggio?
O non piuttosto, nelle proprie fragilità crescenti,
sapersi riconciliare per al futuro voler guardare?
MARCO MARIA ELLER VAINICHER. |